mercoledì 16 dicembre 2009

Vi racconto di una uscita



Ottobre magico sull’appennino, da ormai tre anni non si vedeva una buttata cosi.
E’ da una settimana che i funghi nascono ma in alto dove voglio andare i funghi sono piu’ radi poi l’ondata di freddo ha fermato anche le nascite, ma la mia insistenza mi ha portato ad andare nei posti a me piu’ cari con la possibilita’ di trovare ben poco rispetto alle centinaia di ritrovamenti piu’ in basso.
Mercoledì 14 ottobre si parte destinazione crinale dove la ricerca si concentra tra i 1500-1800 mt.
Arrivati sul posto il freddo è davvero pungente, -4° con vento, avevo tre maglioni piu’ pile piu’ berretti vari, il primo tratto si è fatto al buio, le amanite all’aperto erano letteralmente ghiacciate.
Finalmente il sole inizia a sorgere e scaldare l’aria.
Dopo diverso camminare ci avviciniamo al posto di ricerca e i primi rossi in una fungaia nota a quota 1650 ci hanno sorpreso erano ovviamente ghiacciati e il segno è evidente sul cappello.




La discesa è accompagnata da altri ritrovamenti





ma in lontanaza diverse voci anche piuttosto marcate mi hanno un po “infastidito” non so come spiegarlo, ero convinto di non trovare nessuno mi ero gia’ goduto l’idea di assaporare la montagna come la intendo io, libera da qualsiasi smania di ricerca, solo ascoltarla ma non posso avere l’arroganza di essere l’unico il bosco non è mio quindi… alcuni rossi intervallano questo mio disagio alcuni davvero notevoli






hanno il colore rosso erano totalmente coperti e il risultato è questo




Ci spingiamo ulteriormente in basso, siamo sempre a quote elevate circa 1450 mt, le voci sono finalmente sparite allora altri ritrovamenti ci hanno "calmato", ne documento uno




Finalmente i primi raggi filtrano nel faggio e come mi capita spesso la mia attenzione si sposta altrove, ormai le voci sono solo un ricordo, la luce e il bosco ormai spoglio ma la bellezza per me rimane unica





ancora qualche angolazione di questo posto magico








Era da tempo che aspettavo questi colori nel bosco che adoro, ecco perché sono qui, questi scatti ve ne propongo alcune senza commentare ulteriormente



fantastico









luce stupenda...





Eccole le voci che sentivamo le abbiamo incontrate in tutto 4 persone, tempo di fare un paio di battute due ritrovamenti e via




decidiamo di risalire





un saluto a qualche faggione d'altura







uno sguardo verso il basso di questo posto meraviglioso





l'incontro con quelle persone ci ha fatto dare una svolta a questa uscita





praticamente ci avevano preceduti allora si decide di “scavallare” termine usato per passare il crinale e visitare il versante sud del cusna





e qui viene il bello una frana ha praticamente eliminato parte del sentiero che gira il Cusna e c’è da fare un piccolo impegnativo passaggio






Allora si torna in quota ed eccoci qua un piccolo sgorgo di acqua freddissima dove riempiamo le borraccie






lo spettacolo di essere li è davvero notevole






e poi si va






un rudimentale passaggio riprende dopo la frana





un piccolo straordinario passaggio intervalla il passaggio






avevo sempre pensato e voluto andarci ma ho sempre cambiato idea per motivi di tempo anche perché fare tutto questo giro è davvero una faticaccia ma ne vale davvero la pena, faggi, rocce e la sensazione di essere soli è davvero incredibile, ecco una sequenza fotografica di questo luogo anche se non possono rendere l’effettiva imponenza










si scavalla ed ecco come si presenta






per noi il posto di “caccia” è praticamente nuovo noi abbiamo deciso di scendere anche perché eravamo troppo in alto dovevamo andare almeno a quota 1500, alcuni scatti di questo bosco me li faccio





Si naviga a naso dove poter cercare e l’unica costina dove abbiamo trovato qualcosa è questa, ed eccone un suo frutto





poi il nulla o quasi, una discesa massacrante ci ha letteralmente lasciato senza gambe e il bello che la dovevamo fare per ritornare al punto di partenza, ma attenzione non quello della macchina ma sui prati di Sara quindi una ulteriore salita snervante ci avrebbe toccato fare.
Vabbe il tempo c’è io mi sono preso un giorno di ferie quindi tanto vale cercare, mi ero segnato di visitare una costina dove 3 anni fa trovai diversi funghi e passando nelle vicinanza mi sono indirizzato li, siamo arrivati verso le 16, una serie di ritrovamenti spettacolo ci ha defaticato, cove, rossi, edulis









l’orologio segna le 17,30 è ora di rientrare ci incamminiamo verso i prati di sara per poi salire, la bellezza di questo particolare per me non ha paragoni...lo spirito di qui faggi defunti sembrano voler parlare







il tempo neccessario poi si riparte nel frattempo un ultimo ritrovamento






ed eccoli i prati





con in lontananza i cavalli






luce e cielo stupendo




saliamo





e uno sguardo al gigante








altre foto ecco la pietra in lontananza






altri scatti tra fatica e freddo









un vento davvero pungente ci ha accompagnati durante la salita, faccio davvero fatica la lontananza del mio compare lo testimonia





ma ne valsa la pena






rientriamo sul sentiero e il monte ci segnala dove abbiamo lasciato la macchina



sempre piu’ vicino ed infine si arriva stanchi e stremati alla macchina, il mio ginocchio è a pezzi….un anziano del posto ci accoglie con un paio di cesti pieni di funghi e ci dice “ma siete andati in alto, siete matti ormai non c’è piu’ nulla in alto vengono in basso guarda qui”…..con un sorriso gli ho risposto che i funghi io gli ho cercati e anche trovati ma alla fine mi ero scordato che ero andato a funghi perché avevo trovato qualcosa di molto meglio, lui mi ha chiesto ma che cosa avevo trovato……un saluto a tutti

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi hai trasmesso un'ondata di tranquillità.

Grazie.

Salvatore.

Anonimo ha detto...

grazie...Anna

baldacci ha detto...

Grazie a voi del passaggio

Ciao